
Marion Cotillard in ‘Mal de pierres’
Della mancanza di film italiani nella compétition dell’imminente Festival di Cannes (11-21 maggio) s’è detto e scritto molto in questi giorni. Anche, purtroppo, frignando e lamentandosi. Strano invece che nessuno (a quanto mi risulta) abbia sottolineato come l’Italia, esclusa dal concorso, ci sia rientrata semiclandestinamente e inaspettatamente attraverso un film francese. Uno dei quattro in corsa per la palma, quello diretto dalla regista-attrice Nicole Garcia, Mal de pierres. Tratto abbastanza incredibilmente da un romanzo di un’autrice sarda, Milena Agus, uscito giusto dieci anni fa per le edizioni Nottetempo, Mal di pietre. Romanzo che funzionò bene in Italia e che evidentemente deve essere andato perfino meglio in Francia, se Nicole Garcia ha deciso di cavarne un film. La storia originale viene appena adattata alla Francia, ma resta nelle sue tracce narrative la stessa. Quella di una donna (siamo nel dopoguerra) irrequieta e di indole romantica che la sua famiglia – piccola borghesia agricola – costringe a un matrimonio non desiderato con un lavoratore stagionale. Quando se ne andrà alle terme a curare i suoi calcoli renali – il mal di pietre – incontrerà un reduce dalla guerra d’Indocina e allora sarà innamoramento, di quelli che scardinano una vita. Cast della massima serie, con la superdiva francese Marion Cotillard (in concorso a Cannes anche con Juste la fin du monde di Xavier Dolan) e Louis Garrel. Stiamo a vedere se Mal de pierres rilancerà anche da noi Milena Agus e il suo libro.
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