Gli amanti del sogno (Love Letters), Rete Capri, ore 21,00.
Gran mélo made in Hollywood del 1945, con alla regia uno dei transfughi dalla Germania nazista, quel William Dieterle cha era stato scoperto ragazzo da Max Reinhardt, e che avrebbe poi omaggiato il suo maestro filmandone l’epocale versione teatrale dello shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate. Ma il nome da tenere d’occhio nei credit è quello di Ayn Rand, scrittrice e gran filosofa politica scappata negli Usa dalla rivoluzione bolscevica, teorica del più estremo liberismo, una figura straordinariamente complessa che per Gli amanti del sogno ha scritto le sceneggiatura, e sarebbe interessante andare a scoprire tra le pieghe della trama l’impronta del suo titanismo-superomismo-estremismo anarcoide e libertario. Seconda guerra mondiale, fronte italiano. Il buon soldato Allen scrive per conto di Roger, un commilitone rozzo e non versato nelle sottigliezze della scrittura, lettere d’amore alla ragazza di cui è innamorato (siamo chiaramente dalle parti del Cyrano). Finirà che i due si sposeranno. Ma Allen scoprirà che l’amico è stato poi ucciso, e che la verità va cercata proprio in quelle lettere d’amore. Joseph Cotten, al solito bravissimo nel conferire dubbi e turbamenti a personaggi di massima ordinarietà e medietà, è Allen; Jennifer Jones, al solito iper passionale e flamboyant, è la donna del mistero.
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