Sentieri selvaggi, Rete 4, ore 21,15.
Nell’ultima classifica rilasciata da Sight & Sound sui più grandi film di tutti i tempi – viene aggiornata ogni dieci anni e redatta sulla base delle preferenze di centinaia di critici di tutto il mondo – The Searchers (questo il titolo originale di Sentieri selvaggi) si piazza al settimo posto, e scusate se è poco. (Ecco la lista completa sul sito di S&S, dico solo che al primo posto si è installato La donna che visse due volte di Hitchcock scalzando Quarto potere di Orson Welles che dominava la classifica da tempo immemorabile, l’unico italiano nella top ten è Fellini 8 e mezzo al decimo posto). Tanto basterebbe a giustificare, anzi a rendere obbligatoria, la visione di questo mitologico western di John Ford del 1956. Starring il suo attore-feticcio John Wayne, nella parte del soldato confederato Ethan che torna sconfitto dalla guerra civile nella sua casa in Texas. Ritroverà la donna che un tempo ha amato e che ora è moglie del di lui fratello Aaron, e madre di due ragazze. Ma un banda di razziatori indiani assalta la farm, stermina tutti e si porta via le due figlie, una verrà uccisa a sua volta, l’altra, Debbie, resterà nelle mani dei Comanche, destinata da adolescente a diventare moglie di uno di loro. Ethan con altri due compagni si mette sulle sue tracce, deciso a ritrovarla e a riportarla a casa. Passeranno anni, molti anni, ma la caccia arriverà al bersaglio. Film immane, potente, che va dritto alle pulsioni basiche e prime degli umani, e degli umani maschi (il territorialismo, il senso della famiglia, la sfida tra maschi alfa) e le epicizza. Non c’è pietà, non c’è sentimentalismo, solo lotta e guerra. Darwiniano. Senza la minima indulgenza verso i pellerossa. Il culto di questo film è cresciuto nei decenni, e ancora non si è capito come e perché, visto che quando apparve a suo tempo non suscitò per niente reazioni positive compatte, anzi. Ma, se ricordo bene, i francesi dei Cahiers lo recuperarono e lo salutarono come pietra miliare della storia del cinema. Adesso, eccolo considerato tra i primi dieci della storia del cinema.
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