The Young Pope di Paolo Sorrentino, puntate numero 3 e 4. Ore 21,15, Sky Cinema 1 HD e Sky Atlantic HD.
Una produzione Sky, HBO e Canal+, prodotta da Wildside e coprodotta da Haut et Court TV e Mediapro.
Le prime due puntate, andate in onda venerdì scorso su Sky Cinema e Sky Atlantic, hanno fatto il botto, sfiorando quota 1 milione di spettatori (per l’esattezza: 953 mila), secondo l’emittente la miglior partenza di sempre per una serie trasmessa da Sky. Prendiamo atto del peraltro prevedibile successo. L’idea di un papa americano ancor giovane e bello, e non proprio modellato fisicamennte sugli ultimi pontefici che abbiamo conosciuto, è una genialata, e ancora di più è aver affidato concept e regia a Paolo Sorrentino, il regista italiano più conosciuto nel mondo e promosso, dopo La grande bellezza, a narratore principe della romanità (vaticanità inclusa). Del primo e secondo episodio ho scritto, anzi recensito, immediatamente dopo l’anteprima di settembre al festival di Venezia. Degli episodi 3 e 4 in programma stasera non posso che riprendere le anticipazioni diramate da Sky (le potete leggere sul sito). Dalle quali si deduce che si farà sempre più aspra la lotta tra il nuovo, deciso, anche odioso pontefice Pio XIII (Jude Law) e la fida Suor Mary portata apposta dall’America (Diane Keaton), e le vipere e i serpenti a sonagli che strisciano in quantità nei meandri della Curia, in particolare il temibile segretario di stato, cardinale Voiello (Silvio Orlando). Il quale ha fatto eleggere in Conclave l’americano Lenny Belardo pensando di poterlo manipolare, e invece si ritrova adesso a rischiare la rottamazione. Tra i due schieramenti è guerra. Si cercherà di montare uno scandalo sessuale per delegittimare il pontefice, il quale a sua volta andrà a scoperchiare loschi segreti custoditi nelle più blindate stanze del potere ecclesiastico. Come si poteva arguire dai primi due episodi, siamo in un House of Cards di intrighi, imboscate e congiure di palazzo, solo con il Vaticano al posto della Casa Bianca. Vaticano quale sentina di ogni vizio e brama di potere, come vuole l’immaginario antipapista di marca anglosassone-protestante. E il modello restano sempre i Borgia, anzi l’orgia-Borgia.
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