Elizabeth: The Golden Age, Iris, ore 21,00. Lunedì 14 novembre 2016.Sequel di Elizabeth, il biopic sulla regina fondatrice della potenza imperiale inglese che era stato un enorme successo in tutto il mondo e aveva imposto Cate Blanchett come star di prima fascia. Se là il focus del racconto era l’ascesa al trono di Elizabeth, qui diventa il consolidamento del suo potere, tra attacchi interni alla corte, cospirazioni interne al regno ed esterne. Il regista indiano Shekhar Kapur riesce a mantenere lo scintillio stilistico e la perfezione formale del primo episodio, dandoci un prodotto che sta tra il tradizionale kolossal storico di Hollywood e il grande spettacolo bollywoodiano. Colpisce in The Golden Age la ferocia della guerra religiosa allora in corso tra cattolici papisti e anglicani fedeli alla corona inglese, una guerra che non risparmia le peggiori nefandezze né da una parte né dall’altra. Gli spagnoli, torvi e scuri, avanguardia del cattolicesimo che vuole espugnare l’eretica Britannia, sono dipinti come un’armata delle tenebre che ricorda il radicalismo e il fanatismo di certi jiadisti di oggi. Esagerati. Naturalmente Elizabeth trionferà. Oltre a Blanchett, Clive Owen come gran favorito. Samantha Morton è la sfortunata Mary Stuart regina di Scozia, parente-rivale di Elisabetta. La quale, nel momento in cui se la vede mettersi al comando di una ribellione contro di lei e il suo trono, la fa catturare e poi spietatamente decapitare dopo un processo assai politico e pilotato. Vicenda potente di rivalità tra donne che ha ispirato infinite narrazioni, da Schiller a Stefan Zweig. Da rivedere per capire, anche, come mai si sia arrivatineanche troppo tempo fa a un referendum sulla secessione della Scozia dal Regno Unito. Molto nasce da lì, da quella decapitazione. Elizabeth 1 e 2 hanno avuto anche il merito di aver lanciato un’attrice come Cate Blanchett tra le meglio delle ultime due decadi.
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