
War on Everyone

Catherine Spaak nel film del 1964 ‘La calda vita’
Vedendo ieri sera qui al TFF il poliziesco bello e cattivo (dialoghi strepitosissimi, plot così così) War in Everyone – regia del John Michael McDonagh di Calvary, protagonista la strana coppia Michael Peña-Alexander Skarsgaard – a un certo punto son letteralmente sobbalzato. È stato quando nella colonna sonora è spuntata una canzone italiana sconosciuta perfino a me che sono un canzonettaro irriducibile e mai pentito, o almeno lo ero perché ultimamente ho perso i contatti (a proposito: non vi ho ancora detto, e spero di farlo presto, dell’assai deludente documentario sui musicarelli co-firmato Steve Della Casa Nessuno ci può giudicare presentato qualche giorno fa). Mi pareva una cosa anni Sessanta, in quel modo simil-lounge riscoperto in America una decina e anche più di anni fa (Ortolani, Umiliani, Usuelli ecc.), ma non riuscivo a mettere a fuoco. Mi sono dovuto beccare tutti i titoli di coda (ma perché i pezzi musicali li elencano alla fine, perfino dopo i driver?), per scoprire che si tratta di Non è niente, cantata da Catherine Spaak. E composta da Carlo Rustichelli per il film La calda vita del 1964 di Florestano Vancini (da un romanzo di Quarantotti Gambini). Naturalmente con Catherine Spaak, e poi Fabrizio Capucci, Gabriele Ferzetti e Jacques Perrin. Canzone a sentirla oggi assai nobile e fine (Rustichelli è stato un grande vero, autore tra l’altro dell’immortale Sinnò me moro composta per Un maledetto imbroglio di Germi), eppure allora Non è niente non se la filò nessuno. Ci voleva War to Everyone per tirarla fuori 52 anni dopo.
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