Exodus, Tv 2000, ore 21,05. Venerdì 13 gennaio 2017.
Quando ancora Hollywood poteva produrre un film sulla nascita dello stato di Israele senza che fioccassero le accuse di sionismo e si facessero le barricate davanti ai cinema. Sembra un’altra era, difatti lo è. Il film è del 1960 e racconta l’epopea (vera) della nave Exodus che portava in Palestina nell’immediato dopoguerra centinaia di sopravvissuti all’Olocausto e che gli inglesi, allora potenza mandataria dell’area, cercarono di boicottare impedendone l’attracco. Sì, la Storia è complicata e parecchio diversa dalla vulgata attuale: gli Inglesi erano contrari agli insediamenti degli Ebrei in Palestina e alla nascita di un loro stato. Il film racconta piuttosto fedelmente gli avvenimenti, certo dal punto di vista di quello che diventerà Israele. Bene, fine della digressione storica e torniamo a Exodus, che ha un respiro epico che cattura e perfino travolge. Dirige con mano fermissima il mitteleuropeo emigré a Hollywood Otto Preminger, c’è Paul Newman nel suo momento aureo e una Eva Marie Saint non più gelida eroina hitchcockiana. Script del blacklisted Dalton Trumbo, a conferma che allora il sostegno a Israele era cosa di sinistra. Con uno dei più famosi e ruffiani score musicali di tutti i tempi. Occhio a Sal Mineo, uno dei santi e martiri di Hollywood.
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