Michou D’Auber, Rai Movie, ore 23,35. Domenica 26 marzo 2017.
Sì che va vista, questa commedia (e anche un bel po’ family drama) francese del 2007 che credo non sia mai arrivata nelle nostre sale. Va vista, perché tratta con leggerezza e nello stesso tempo con sguardo lucido e penetrante, e senza buonismi d’accatto, il tema ultrasensibile dell’incontro-scontro tra culture – in questo caso, come in molti altri casi, Europa e Islam -, dell’integrazione possibile o impossibile o difficile. Tutto raccontato attraverso la storia di un bambino. Siamo nella Francia profondissima del Berry, regione di campagna al centro dell’Exagone, e siamo nel 1960, con la lacerante guerra d’Algeria in corso. Succede che un bambino algerino di nome Messaoud dopo essere rimasto orfano venga affidato a una famiglia locale. Gisèle, la madre sotitutiva, la madre affidataria, la made non biologica, se lo porta amorevolmente nella sua casa, nella sua vita. Ma deve fare i conti con il marito Georges, orco burbero anche se di buon cuore, nazionalista spinto, reduce della guerra d’Indocina, non certo ben disposto verso algerini, bambini o adulti che siano. E allora Gisèle camuffa Messaoud – che ha nove anni – lo ribattezza Michel poi detto Michou, gli ossigena i capelli e lo fa biondissimo per depistare consorte e il paese tutto sulle sue origini. Insomma, gli ricostruisce un’identità e un’apparenza francesi. Ma per Messaoud/Michou non sarà facile vivere quel suo Io diviso, e nascondere chi è veramente. E la vita nel villaggio – dove sciovinismo e razzismo imperano – lo metterà di fronte a una prova dopo l’altra. Una storia semplice per parlare di una faccenda enorme, e scottantissima, oggi anche più del 2007, quando il film uscì. Nathalie Baye (l’abbiamo vista pochi mesi fa in È solo la fine del mondo di Xavier Dolan) è Gisèle, Gérard Depardieu è Georges. E c’è pure, a testimonare la qualità del cast, Mathieu Amalric. Il regista Thomas Gilou aveva trattato in un precedente documentario la realtà, diffusa nella Francia di Vichy e dell’occupazione tedesca, dei bambini ebrei nascosti e camuffati sotto un’identità cristiana per salvarli dalla deportazione.
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2 risposte a Un film da vedere stasera in tv: MICHOU D’AUBER (dom. 26 marzo 2017, tv in chiaro)