Canzoni italiane in film stranieri: MA CHE FREDDO FA di Nada in ‘Raw’

Sono un cultore del pop italiano (meno di quello recente però). Ed è un gran piacere quando mi capita di sentire in un film straniero una nostra canzone. Di solito son cose – le canzoni, intendo – degli anni Sessanta-Settanta, quando eravamo esportatori massicci di musica, mica come adesso che solo Pausini, Bocelli e Il volo. Per dire: 24mila baci di Celentano continua a spuntare fuori qua e là (se ricordo bene anche nel polacco Ida), perfino la versione di Mina di Serafino campanaro è riemersa in Jeunesse, un film francese visto lo scorso agosto in competizione al festival di Locarno. Per non dire di Felicità di Albano e Romina (era perfino in Lourdes di Jessica Hausner). Molto ripresa, e non solo nella Grande bellezza, anche A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà remixata da Bob Sinclar.
Pochi giorni fa all’Istanbul Film Festival son sobbalzato sentendo Ma che freddo fa di Nada messa a commento sonoro di una scena assai inquietante di Raw (Grave), film horror autoriale e con idee della giovane regista francese Julia Ducournau lanciato l’anno scorso a Cannes alla Semaine de la Critique dove ha vinto il premio Fipresci e poi proiettato in parecchi festival (mai arrivato in Italia però). Gran bel film, che va a indagare, attraverso i modi del cinema di genere intelligentemente riusati e applicati, i nostri rimossi legami con il mondo animale, e con la bestia che abbiamo dentro. Riuscendo pure a dirci qualcosa di utile e acuto sulle dilaganti smanie vegane-vegetariane.

'Raw' di Julia Ducournau

‘Raw’ di Julia Ducournau


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