Sciarada per quattro spie di Jacques Deray, Rete Capri, ore 22,30. Giovedì 27 arile 2017.
Maltrattato dai critici di ieri e oggi (please, scorrere i commenti in rete), liquidato come robaccia o tutt’al più come prodotto derivativo e qualunque. Poi vedi chi sono gli autori – il regista è Jacques Deray, quello per capirci di La piscina e Borsalino, lo sceneggiatore José Giovani, ovvero uno dei grandissimi del polar classico francese – e ti rendi conto che nonostante lo sciaguratissimo titolo italiano (l’originale è Con la pelle degli altri), questo non può essere un brutto film. Trattasi di uno spionistico che si inserisce nel genere La spia che venne dal freddo, doppi e tripli giochi dalle parti dela cortina di ferro tra sospetti e capovolgimenti di fronte. Un agente dei servizi segreti – il mitologico duro Lino Ventura, che da solo vale la visione – va a Vienna per cercare di rattoppare e rimettere in piedi la sua rete informativa seriamente compromessa: un suo amico è in mano al nemico (i dovietici, of course), un prezioso dossier è sparito. C’è una talpa, ovvio, ma non sarà facile scoprirla in quella Vienna dalle molte, troppe facce, che non è mai quella che appare e che qua e là ricorda quella di Il terzo uomo di Carol Reed, C’è anche la nostra Marilù Tolo, bellissima.
CERCA UN FILM
ISCRIVITI AI POST VIA MAIL
-
-
ARTICOLI RECENTI
- In sala. PATAGONIA, un film di Simone Bozzelli (recensione). Storia di Yuri e Ago
- In sala. IL GRANDE CARRO, un film di Philippe Garrel (recensione). Premio per la migliore regia alla Berlinale 2023
- Venezia 80. EVIL DOES NOT EXIST (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi – recensione
- Venezia 80. GREEN BORDER di Agnieszka Holland (recensione): crisi umanitaria ai confini dell’Ue
- Venezia 80. Chi vincerà come migliore attrice/attore? Questi i favoriti
Iscriviti al blog tramite email