Il film imperdibile stasera in tv: SE SEI VIVO SPARA di Giulio Questi (ven. 21 luglio 2017, tv in chiaro)

Se sei vivo spara (Oro Hondo) di Giulio Questi, Italia 7Gold, ore 21,10. Venerdì 21 luglio 2017.
Attenzione: non tutte le tv che fanno capo al circuito 7Gold indicano come film in programmaziona alle 21,10 Se sei vivo spara (ad esempio Telepadova segnala El Diablo). Per quanti sforzi abbia fatto, non sono riuscito ad avere conferma che Se sei vivo spara sarà trasmesso da tutte le emittenti 7Gold o no. Potrebbero dunque esserci cambiamenti di palinsesto.tire-encore-si-tu-peux7pWOZNRrPLCo63ZyZrprr9IEMLCHFilm leggendario, e non si esagera. Uno dei tre girati dal regista (e occasionalmente anche attore) Giulio Questi nel corso di una carriera contrastata, da grande irregolare di un cinema come il nostro che di outsider come lui ne ha sempre avuti pochi, pochissimi, abbondando se mai di confromisti pronti a ogi uso e allineamento idelogico e mercantile.
Bergamasco, con in curriculum una partecipazione (vera, mica solo millantata) alla Resistenza, Questi realizza questo western anomalo per violenza e deragliamenti visionari nel 1967, cui darà seguire un rapida successione il thriller sado-surrealista La morte ha fatto l’uovo e il capolavorissimo Arcana, tutti girati in stretta, fraterna collaborazione ocn un altro fuorirango del nostro cinema, l’editor Kim Arcalli, che con Questi è però anche sceneggiatore: spingendo il cinema di genere verso terre incognite, o almeno poco frequentate. In Se sei vivo spara si prende la forma dell’italian western, in quegli ani Sessanta il nistro genere più solido, si prende il suo involucro per immettervi un teatro della crudeltà e del sangue fortemente voluto, progettato, consapevole – s’è fatto il nome di Artaud – per raccontare la presenza ineliminabile, se non la necessità della violenza come elemento strutturante non solo il cinema, ma la vita tutta. Il plot si fa pretesto per un immane affresco della ferocia dove, travolti da avidità e vendetta o solo pura malvagità e perversione, nessuno si salva, tutti danno il proprio contributo al massacro. Con inserti allucinati più che visionari, anticipando perfino certe celebrate messinscene di Arrabal e Jodorowski. Se sei vivo spara è, nel suo schema narrativo, una corsa all’oro di disperati e/o corrotti. Una banda ruba un carico d’oro, ma la parte yankee del gruppo per impossessarsene fa fuori la parte messicana. E però un messicano creduto morto inn realtà è ancora vivo, e riemerge dalla fossa in cui era stato interrato deciso a riprendersi il malloppo che gli ex amici si sono portati via. Ma anche un villaggio di gente perbene, apparentemente perbene, fiutata la possibilità di arricchirsi con quel bottino si trasforma in orda barbaruca per averlo. Tra svolte e colpi di scena la caccia continua, sempre più selvaggia e insanguinata. Entrata nella fosca leggenda del nostro western la scena in cui un uomo è sventrato per impossessarsi della pallottola d’oro che lo ha colpito, e non è la sola scena di massimo sadismo che indusse la censura a bloccare il film. Il quale fu tagliato, depotenziato delle sue punte pià atroci, uscendo molti anni dopo, nel 1975, con il nuovo titolo Oro Hondo e le scene un tempo mozzate quasi tute reintegrate. Anche se bisognerà aspettare decenni peravere in Dvd il director’s cut. Francamente, non saprei dire quale versione verrà trasmessa stasera, sempre che il film venga trasmesso: l’informazione di 7Gold non è il massimo della trasparenza. Tomas Milian – chi se non lui – è il messicano riemerso dalla tomba. Bellissime donne come Marilù Tolo e Patrizia Valturri. Un givoanissimo Ray Lovelock è la vittima sacrificale di un mucchio selvaggio di banditi omosessuali e perversissimi tutti vestiti di nero. Quando l’omosessualità era amcora vista come segno di degenreazine borghese, anzi degnerazione tout court, e non era ancora stata adottata dalle file progressiste e riflessive del politicamente corretto quale bandiera degli huma rights. S’è detto e scritto che Questi abbia voluto rappresentare attraverso il macabro del suo film le volenze beluine cui lui, partigiano, aveva assistitonel corso della guerra civile in italia tra 1943 e 1945 (la prova: una sequenza con un cadavere appeso a testa in giù come Mussolini a piazzale Loreto). Ed è motivo ulteriore per non perdersi Se sei vivo spara, aka Oro Hondo.

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