Film stasera in tv: CARO DIARIO di Nanni Moretti (sab. 30 sett. 2017, tv in chiaro)

Caro Diario di Nanni Moretti, la7, ore 21,10. Sabato 30 settembre 2017.
Schermata 2017-09-30 alle 13.58.56Schermata 2017-09-30 alle 13.58.50Non è che capiti spesso tra i palinsesti tv, quindi meglio agguantarlo al volo stasera su la7 prima che si inabissi di nuovo. Per me che non amo granché Nannio Moretti e che di fronto al suo Ego smisurato ogni tanto (spesso) perdo la pazienza, questo resta uno dei suoi film migliori, dei più sopportabili. Certo, tutto autoriflesso, un gigantesco selfie decenni prima – siamo nel 1993 – che lo stesso termine fosse codificato. E però stavolta mettendo in scena spudoratamente se stesso come main character senza nemmeno più nascondersi dietro l’alter ego Michele Apicella, Moretti incredibilmente riesce nel miracolo di farsi narratore universale. Narratore non solo della propria vita ma di spezzoni di quella degli altri. Pura antropologia che va oltre il cinema. Tre episodi sempre ovviamente con lui al centro. Il più famoso resta il primo, un giro in Vespa come Gregory Peck e Audrey Hepburn in una Roma sospesa nell’estate, e poco trafficata, dove è il paesaggio a prevalere e divorare la scena (e in certi momenti sembra di rivedere l’incipit del Sorpasso di Risi). Un resoconto diaristico su due ruote tra landmark di Roma e pezzi di città più appartati, incontri famosi e non, con ultima tappa la spiaggia di Ostia dove morì Pasolini. Episodio numero due: il Moretti in vacanza nelle Eolie che le gira tutte, le isole dell’arcipelago, insieme a un amico in cerca della pace, del silenzio, del via dalla pazza folla. Missone impossibile, ovvio. E però ritratti perfidi della gauche caviar romana in uno dei suoi paradisi d’elezione, Mentre il terzo pezzo di film ripercorre quanto accaduto a Moretti, la scoperta di una seria patologia (un linfoma di Hodkin) dopo un’odissea tendente alla via crucis tra specialisti, ospedali, medici capaci e incapaci. In quel 1993 c’erano ancora c’erano legioni di goscisti più o meno radicalscicchisti che si identificavano in Moretti elegggendolo a propria icona e affollando le sale in cui davano Caro Diario, ma oggi?

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