Io ti salverò, Rai Movie, ore 1,10. Venerdì 29 dicembre 2017.
Uno dei miei Hitchcok preferiti. Formidabile l’idea di divulgare la psicanalisi freudiana e di usarla come espediente narrativo e macchina produttrice di colpi di scena e svolte drammatiche. Anzi, è tutta la psicanalisi in versione hollywoodiana a essere adorabile (vedi anche Lo specchio scuro di Siodmak e più avanti, Improvvisamente l’estate scorsa di Mankiewicz). Un uso che non tradisce il pensiero di Freud. A modo suo anche il grande Sigmund era un detective che, mettendo sul lettino il paziente e interrogandolo, cercava di ricostruire la sua storia sepolta nell’inconscio attraverso indizi, lapsus, sogni, segnali, sintomi. Ogni giallo che si rispetti è una detection molto simile, Io ti salverò lo mostra perfettamente. Gregory Peck è un uomo turbato da qualcosa di misterioso accaduto molto tempo prima, ha incubi continui (illustrati da Salvador Dalì!);, Ingrid Bergman, freudiana di ferro, si innamora di lui e vuole guarirlo. La psicoterapia e l’indagine, che qui coincidono, arriveranno alla verità, ma dopo aver sfiorato precipizi di ogni sorta. Pietra miliare che non ti stanchi mai di rivedere.
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