Escalation di Roberto Faenza, Capri Television (66 dt), ore 22,30. Domenica 7 gennaio 2018.
Cinqunatenario in questo 2018 del, comunque lo si guardi, fondamentale 1968. Sperando in rievocazioni e celebrazioni assai sobrie e poco trombone, e soprattutto senza patetici reducismi, (ri)vediamoci questo film di Roberto Faenza – il suo primo – uscito proprio in quell’anno fatale. E che dello spirito di quel tempo intercetta parecchio: la rabbia senza molte cause o di molte confuse cause, il rigetto istintuale di ogni autoritarismo, la rivoluzione antifamiliare. mentre,grazie al cielo, qui non c’è traccia di quel veteromarxismo appena risciacquato nel maoismo che della contestazioone generale e antisistema fu uno degli aspetti più discutibili. Ecalation è una commedia grottesca che mette alla berlina l’organizzazione della fabbrica e del sistema famiglia. Con un figlio hippie richiamato dal padre a occuparsi dell’azienda. Solo che, viste le riluttanze del rampollo, il genitore-padrone lo manda sul lettino di una terapeuta perché lo riconverta ai valori borghesi. Dal lettino al letto. Il figlio si innamora della sua psicanalista convolando a nozze. Ma quando si renderà conto che lei lo sta usando per la sua scalata sociale, prenderà provvedimenti assai brutali. Il titolo ammicca all’escalation militare, di cui molto si parlava allora sulla stampa, degli Stati Uniti in Vietnam contro i comunisti del Nord, e già questo. Il mescolone tra istanze di liberazione sessuopsichica e le distruzioni di ogni ordine patriarcal-capitalista è assai tipico degli anni Sessanta, prima che il marxismo-leninismo più grigio e disciplinatorio spazzasse via quelle venature anarcoidi del ‘movimento’. Escalation forse non è un gran film, ma è un perfetto, eloquente reperto archeologico in grado di ri-raccontarci molto del suo tempo. Curiosamente uscì quasi in contemporanea con un altro film affine, Grazia zia di Salvatore Samperi. Ma il vero archetipo di entrambi, il film seminale da dove tutto comincia, è I pugni in tasca di Bellocchio di qualche anno prima. Lino Capolicchio in Escalation rifà evidentissimamente i modi di Lou Castel dei Pugni. Gabriele Ferzetti è il padre borghese da abbattere. Claudine Auger, già Bond Girl, è la terapeuta-amante-moglie assai calcolatrice.
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