
‘Non dico altro’

‘Morte di un matematico napoletano’
Cliccare il link per la recensione. Le schede possono riferirsi a precedenti messe in onda del film o alla sua uscita in sala.
L’altra donna del re, Iris, ore 21,00.
Il grande Gatsby di Elliott Nugent (1949), Tv 2000 (28 dt), ore 21,05.
Non dico altro, Rai Movie, ore 21,10.
Una notte da leoni, Mediaset Italia 2, ore 21,10.
Paradiso perduto di Alfonso Cuaron, Cine Sony (55 dt), ore 21,10.
Una delle molte cineversione di Grandi speranze di Dickens. Qui c’è alla regia Alfonso Cuaron, un marchio di garanzia. Solo che dall’Inghilterra ottocentesca ci si sposta nella Florida del Duemila, e poi a New York, mecca di tutti gli artisti come il giovane uomo protagonista. Scialo di star: Ethan Hawke, Gwyneth Paltrow, Anne Bancroft e Rober DeNiro.
Che bella giornata con Checco Zalone, Canale 5, ore 21,11.
Iron Man di Jon Favreau, Italia 1, ore 21,25.
Black Book di Paul Verhoeven, Tv8, ore 21,25.
L’esperimento del dottor K, Capri Television (66 dt), ore 22,30.
La cuoca del presidente, Rai Movie, ore 22,40.
Interno di un convento di Walerian Borowczyk, Cielo, ore 23,15.
Original Sin, Iris, ore 23,26.
Dedicato ai cultori di Angelina Jolie, e ai suoi molti (e molte) haters. Un fosco melodramma tropicalista nella Cuba sotto dominazione spagnola, con una dark lady che si insinua nella vita di un signorotto del caffè (piantagioni e trading). Con parecchie affinità con La mia droga si chiama Julie di Truffaut. Samo, quando si gira il film, nel 2001, Angelina è ancora circonfusa di maledettismo per via della sua relazione con Billy Bob Thornton, la sua immagine non è ancora stata redenta dall’incontro-svolta con Brad Pitt e dalle multicolori adozioni. Il signore circuito e ingannato è ovviamente Antonio Banderas, cui allora andavano di default tutti i ruoli di bell’uomo ispanico di Hollywood.
La quinta offensiva (Sutjeska), Italia 7 Gold, ore 23,30.
Nel magnifico docu Cinema Komunisto, uscito qualche anno fa in qualche cinema italiano, si ricostruisce l’epopea grande schermo della Jugoslavia di Tito, quando Lui, il capo, il presidentissimo, assai amante dei film (se ne vedeva almeno uno al giorno nella sua saletta privata), promosse massicciamente la produzione nazionale. Puntando soprattutto sui partizan movies, i film di propaganda sulla resistenza di popolo al nazismo. Aprendo pure le porte delle Cinecittà di Belgrado e Zagabria alle produzioni internazionali. In quel docu vediamo anche Liz Taylor e Ricard Burton fare deferente visita, come altre star del periodo, a Tito. Visita che non sarà inutile. Perché poi quando il regime deciderà di realizzare un film che celebri Lui, Tito, il grande eroe nazionale, sarà proprio Rchard Burton a essere chiamato a interpretare il presidentissimo. Naturalmente colto nella sua stagione di organizzatore e guerriero della resistenza ai tedeschi. E nacque questo La quinta offensiva, film che nelle intenzioni di Tito doveva replicare il successo internazionale di un altro film jugoslavo di qualche anno prima, pure celebrante una fondamentale tappa della lotta partigiana, La battaglia della Neretva. Ma La quinta offensiva/Sutjeska, anno 1973, non ne replico l’esito, e oggi pochi se lo ricordano. Stasera passa in tv, e per chi ama cercare le storie sommerse e dimenticate del cinema non se lo perda. E non si perda nemmeno Cinema Komunisto qualora rispuntasse da qualche parte.
Three Kings di David O. Russell, Paramount Channel (29 dt), ore 22,50.
6 Bullets, Nove, ore 23,20.
Van Damme-movie del 2012, dunque della sua fase tarda. Ma il veterano di tanti film muscolari è sempre pronto a tornare in pista, e sul set, per una buona causa. Stavolta va a liberare la figlia di un amico rapita dalla solita banda di 0’malamente.
Il bambino con il pigiama a righe, Tv8, ore 0,00.
Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, Rai Movie, ore 0,20.
Ufficiale e gentiluomo di Taylor Hackford, Paramount Channel (29 dt), ore 0,40.
Uno dei film simbolo dei primi anni Ottanta, enorme successo trasnazionale, e platee femminili e gay definitivamente conquistate al culto di Richard Gere, che da allora non perderà mai più il suo status di sex symbol. Con scene memorabili entrate nell’immaginario collettivo (ma si dirà ancora?): l’addestramento delle reclute da parte del bastardissimo sergente Lou Gossett Jr., e quella finale con Gere in bianca divisa che si porta via dalla fabbricaccia Debra Winger. Esemplarissimo racconto di formaziomne di un ragazzo semisbandato e con famiglia disastrata alle spalle che attraverso la rude disciplina militare diventa uomo fatto e finito. Il fascino della divisa alla Liala riverniciato a misura degli anni Ottanta dell’immagine e della scoperta del potere fascinatorio del look. Però che coppia, Richard Gere e Debra Winger. Regia di Taylord Hackford, uno che il cinema popolare lo sapeva, e lo sa, fare.
Colpo in canna di Fernando Di Leo, Cielo, ore 0,50.
Strano film di Fernando Di Leo che, pure ambientato come i suoi più celebrati crime nel milieu malavitoso (in questo caso la camorra napoletana), se ne discosta per i toni da commedia. Anzi da commedia-truffa, con qualche eco de La stangata. Ma anche, nell’insinuarsi della protagonista tra due bande rivali per farle scontrare e avvantaggiarsene, con riferimenti a Per un pugno di dollari. Una hostess americana sbarca a Napoli con un messaggio per un boss. sarà sola la prima mossa, coperta, del suo intrigo per mettere le mani su un ricco malloppo. L’aiuta un atleta da circo. Lei è Ursula Andress, lui Marc Porel, un bellissimo anni Settanta che sarebbe scomparso tragicamente di lì a qualche anno.