16 film stasera in tv (ven. 2 febb. 2018, tv in chiaro)

‘La corrispondenza’ di Giuseppe Tornatore

‘L’impareggiabile Godfrey’

‘Big Night’ di e con Stanley Tucci

Cliccare il link per la recensione. Le schede possono riferirsi a precedenti messe in onda del film o alla sua uscita in sala.

The Town di Ben Affleck, Iris, ore 20,59.
Blue Steel di Kathryn Bigelow, Cine Sony (55 dt), ore 21,00.
Quando le ragazze impugnarono la pistola. Mitologico film del 1989 in cui la più assertiva e meno sentimentalista delle donne registe, Kathryn Bigelow, mette in scena l’esemplare raccomnto di una poliziotta ingiustamente sospettata di omicidio e dunque costretta a provare a qualunque costo la propria innocenza. Ma quel che conta è che Jamie Lee Curtis impone, sotto la regia di Bigelow, l’icona di una donna armata e capace di colpire – anche se per legittima difesa, of course – come e meglio dei maschi. I rotocalchi femminili ci marciarono per mesi con inchieste vere e false. L’androgina Jamie Lee Curtis nel film della vita.
Mi chiamo Giulia Ross, Capri Television (66 dt), ore 21,00.
Melodramma con forte propensione al noir, questo film del 1945 di autore non di prima fascia, Joseph H. Lewis, e con un’attrice non così famosa come Nina Foch. Con al centro una giovane donna usata, manipolata, vittima dei disegni oscuri di gente cattivissima, non priva di una certa parentela con le protagoniste dei quasi coevi Rebecca la prima moglie e Angoscia. Una brava ragazza viene artatamente rapita e tenuta prigioniera, tramite sonniferi e varie arti persuasive-manipolatorie, da una famiglia high class ma assai lercia e marcia. Il figlio degenere ha ammazzato la moglie e dunque, per occultare il delitto, il piano diabolico è di far assumere per un po’ l’identità dell’uccisa alla povera rapita e poi indurla al suicidio. Film di non elevato status, ma di eccellente tensione e tenuta narrativa.
L’impareggiabile Godfrey, Tv 2000, ore 21,05.
L’impareggiabile è un brillantissimo maggiordomo intorno al quale ruota questa commedia di ottimi modi del 1936 diretta da Gregory La Cava. E a interpretarlo è un re del genere, l’impeccable, elegante, ironico Dick Powell. È lui il tuttofare molto ammirato di una famiglia agiata, ma sull’orlo di una crisi finanziaria potenzialmente letale. Sarà Godfrey, ovvio, a risolvere tutto. Anche perché si scoprirà che lui mica è nato servo, anzi. Con Carole Lombard, altra specialista della commedia più sofisticata. Fu un successo.
Mamma Mia!, la5, ore 21,10.
La corrispondenza di Giuseppe Tornatore, Rai 3, ore 21,15.
The Story of Film (ep. 7: la nuova onda europea), Rai 5, ore 22,14.
Prosegue stasera, ed è ormai un appuntamento consolidato su Rai 5, la messa in onda della più conosciuta e riuscita delle storie del cinema uscite negli anni Duemila. L’ha realizzata in video in 15 episodi di un’ora ciascuno (diventati anche un libro) il critico e filmmaker irlandese Mark Cousins, con buonissimi esiti dappertutto. Titolo originale: The Story of Film – An Odyssey, mentre l’imponente opera è stata poi mandata in Italia in qualche sala qualche anno fa con il titolo Storia del cinema, un’odissea. In tv l’aveva già trasmessa La Effe, adesso la riprende Rai 5, ed è il caso di seguirla, anche perché l’opera del signor Cousins, pur non originalissima, è assai puntuale e per niente parruccona. Si va dai Lumière agli anni recentissimi, assemblando immagini di repertorio, un’infinità di spezzoni di film famosi (e anche meno) e un bel po’ di interviste (Bertolucci, Jane Campion, Lars Von Trier, Claudia Cardinale, per dirne solo alcuni). L’approccio critico, soprattutto fino alla puntata 10,  si attiene senza troppi scostamenti al canone consolidato. Il muto, il cinema espressionista tedesco, le avanguardie storiche, il neorealismo ecc. ecc. Di nuovo c’è l’indubbia abilità comunicativa e divulgativa di Cousins, il quale riesce a ridare smalto a storie e opinioni già sentite mille volte. Di meno scontato c’è l’attenzione  al cinema non europeo e non americano: Medio Oriente, Nord Africa, Africa sub sahariana, Asia lontana, India, e son molte le cose interessanti che saltano fuori da questi territori. Tremendo è invece Cousins quando metaforizza e simbolizza con immagini che si vorrebbero evocative e son solo kitsch. Buono il ricorso a spieghe di tipo tecnico e relative a regia e linguaggio cinematografico (la macchina da presa ad altezza di tatami di Ozu, la profondità di campo di Orson Welles ecc.). Stasera, puntata numero 7, si affrontano gli autori europei che tra fine anni Cinquanta e i Sessanta reinventarono lo stesso modo di pensare i film, oltre che di realizzarli, riscrivendone – con le punte più avanzate della Nouvelle Vague francese – grammatica e sintassi. Dopo Truffaut e soprattutto Godard il cinema non sarebbe mai più stato lo stesso. Ma Cousins va a indagare anche cosa successe oltre la Francia: nella Svezia di Ingmar Bergman per esempio, o nell’Italia di Visconti, Antonioni, Fellini, Pasolini.
Di tutte le 15 puntate le migliori in my opnion sono le ultime due, quando Cousins osa ed esce dal paradigma più ovvio. Il cinema italiano? Presente nei suoi passaggi fondamentali: il muto con Pastrone e gli altri, ovviamente il neorealismo, gli anni Sessanta. Poi zero. L’autore non cita nessun nostro film degli ultimi 25 anni, e vorrà pur dire qualcosa. Molte le cose discutibili, ma in questo genere di operazione è inevitabile. Per dire, si dà un enorme spazio a un autore africano a me sconosciuto, ma si liquidano Bergman e Fellini in poche battute e immagini. Ah, il politicamente corretto e il terzomondismo che mai non muoiono.
La presidentessa di Pietro Germi, Capri Television (66 dt), ore 22,30.
Classica pochade francese diretta da Pietro Germi prima dei suoi grandi film, protagonista una Silvana Pampanini al suo massimo. Già prefigura, nel suo grottesco, Signore e signori.
Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, Rai Movie, ore 22,50.
Inserzione pericolosa di Barbet Schroeder, Cine Sony (55 dt), ore 22,55.
Super 8, Italia 1, ore 23,00.
Amore, bugie e calcetto, Canale 5, ore 23,01.
Patti Smith: Dream of Life, Rai 5, ore 23,20.
Anni e anni a intercettare con la maqcchina da presa vita quotidiana e performance musicali dell’idolo Patti Smith. Lo ha fatto, con la dedizione del devoto, un fotografo e autore di video di moda di nome Steven Sebring, e il risultato è questo film. Con una Patti Smith, gran signora delle avanguardie newyorkesi, intima e pubblica.
Big Night di Stanley Tucci, Paramount Channel (29 dt), ore 0,00.
Andò piuttosto bene al box office Usa questo film del 1996 con uno Stanley Tucci davanti e dietro la macchina da presa. Siamo negli anni Cinquanta: i fratelli Primo e Secondo son venuti dall’Abruzzzo nel New Jersey, dove hanno aperto un ristorante. Ma son conflitti tra i due, perché se uno vuole mantenersi fedele alle tradizioni culinarie del paese d’origine, l’altro, intuendo quali siano i gusti (barbari?) degli americani, propende per una virata più commerciale. Il food come luogo e metafora di integrazione/disintegrazione culturale. Quando ancora gli chef non dilagavano sui nostri piccoli, medi, grandi schermi. C’è anche Isabella Rossellini.
I ragazzi di Clare, Rai Movie, ore 0,40.
Storia irlandese con musica (celtica, ovvio). Due fratelli, entrambi musicisti, entrambi con una loro band, da tempo hanno rotto i ponti. Ma un concorso cui partecipano li riunisce dopo parecchio tempo, costringendo ciascuno a una resa dei conti con se stesso, con l’altro, con la propria storia familiare.
Monster, Cine Sony (55 dt), ore 0,55.

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