Distretto 13: le brigate della morte di John Carpenter, Italia 7 Gold, ore 23,30.
Memorabile poliziesco (ma con inserti di molti altri generi a contaminarlo e meticciarlo) che lanciò definitivamente John Carpenter nel lontano 1976. Film ad alto tasso di cinefilia e citazionismo, giacché Carpenter appartiene a quella generazione di autori hollywoodiani cresciuti con il grande cinema di genere degli anni Cinquanta e/o con le serie televisive come Ai confini della realtà. Generazione di cui fanno parte anche Spielberg e Lucas e la cui iniziazione precoce al cinema e al mestiere di regista ha trovato la sua epicizzazione- celebrazione in Super 8 (film purtroppo bello solo a metà: nella prima metà). In questo Distretto 13 (il resto del titolo è tutto e solo italiano) Carpenter omaggia Howard Hawks e il suo Dollaro d’onore, raccontandoci di un pugno di uomini veri e duri rinserrati in un avamposto di polizia in una spettrale città – che è Los Angeles ma potrebbe essere ogni altra – costretti a difendersi da una gang di selvaggi criminali da strada che si fanno chiamare Voodoo. C’è un antefatto, anzi ce n’è più d’uno, che mostrano trame e sottotrame con scontri feroci tra agenti e anche semplici cittadini con i bruti della gang. Tutti i destini e le storie convergeranno al Distretto 13, e si tratterà per tutti di salvare la pelle dai mostri della demoniaca gang che cercano di espugnarlo con ogni mezzo. Me lo ricordo bellissimo, quasi astratto. Un film girato dal punto di vista degli accerchiati, il che dà all’intero racconto un cupo senso di claustrofobia e ineluttabilità. Un film notturno e di ombre. Il distretto come il forte di tanti western minacciato dagli indiani. Solo che Carpenter ha una sensibilità per la paura, il gotico, il mistero che con il western classico c’entra poco e che fa slittare progressivamente il film nell’horror e ne fa un prototipo di molti altri che verranno. Ascrivibile anche al genere, che in quegli anni andava fortissimo, delle gang da strada, e che produrrà di lì a poco (nel 1979) quel film-paradigma, bellissimo e importante, che è I guerrieri della notte di Walter Hill.
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