ROMA di Alfonso Cuarón, Leone d’oro alla recente Mostra di Venezia. Proiettato domenica 7 ottobre in chiusura del Milano Film Festival all’Anteo sala Astra, alle ore 19,30 e alle 22,00.
Si diceva di un film sorpresa a chiusura dell’edizione numero 23 del Milano Film Festival, ma di sicuro nessuno si aspettava un simile botto. Vale a dire uno dei film più attesi di questo ultimo spezzone di 2018, quel ROMA del messicano Alfonso Cuarón che ha vinto a all’unanimità, parola del presidente di giuria Guillermo del Toro, lo scorso 9 settembre il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia. Strappando pure recensioni che stanno perlopiù in un range tra l’ottimo e l’eccellente. Trionfo di pubblico e reviews estatiche pure all’immediatamente successivo Toronto Film Festival. Tant’è che ormai se ne parla come di uno dei candidati forti ai prossimi Oscar, sempre che la lingua spagnola in cui è girato non lo penalizzi presso i membri votanti dell’Academy. Ma a rendere clamorose e imperdibili queste due proiezioni milanesi è che ROMA, di proprietà Netflix (che, precisazione importante, lo ha sì acquisito ma non lo ha prodotto) non si sa se verrà poi proiettato in Italia in sala o solo mandato sulla piattaforma. Di sicuro circolerà a partire da novembre in qualche cinema negli Stati Uniti, ma solo per poter concorrere agli Oscar (cui possono accedere solo i titoli presentati in sala su suolo americano entro il 31 dicembre), mentre da noi non è ancora arrivata nessuna conferma. Con il rischio assai concreto che il Leone d’oro di Venezia 75 sia visibile solo su Netflix. Eventualità contro cui si sono pronunciate, e indignate, varie nostre associazioni di categoria, tra cui quelle dei distributori e degli esercenti italiani. Sicché le due proiezioni a Milano (“grazie alle case di produzione Esperanto Filmoj e Participant e il distributore Netflix”, precisa il comunicato stampa) portano davvero il segno dell’ecezionalità. C’è da chiedersi piuttosto se Netflix abbia accondisceso a questi due screening per saggiare e valutare la risposta del pubblico: un test, ecco. E però peccato che sia stata scelta all’Anteo-Palazzo del cinema la sala Astra che non è proprio la più capiente. Si potrà comunque vedere in tutto il suo fulgore e turgore il meraviglioso bianco e nero di ROMA (girato in pellicola in formato 65 milimetri), e qualità del suono assicurata dall’avanzatissima tecnologia audio Dolby Atmos. Assicuro che l’effetto è impressionante, in sala Darsena a Venezia sembrava di essere immersi nella partitura di voci che costituisce una delle molte eccellenze del film. Per il quale rimando alla mia recensione da Venezia.
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