
Fur – Un ritratto immaginario di Diane Arbus

Il caso Paradine
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Wyatt Earp di Lawrence Kasdan, Iris, ore 21,00.
Il caso Paradine di Alfred Hitchcock, Rete Capri (canale 66 dt), ore 21,00.
Gli ultimi saranno gli ultimi di Massimiliano Bruno, Rai Movie, ore 21,10.
Machan – La vera storia di una falsa squadra, Rai 5, ore 21,15.
Il britannico Uberto Pasolini (nipote di Luchino Visconti però, non di Pier Paolo) tenta di ripetere da regista il colpaccio che gli era riuscito parecchi anni prima con Full Monty come produttore. Ma i miracoli non si ripetono. Machan è un film dignitoso, una di quelle commedie made in UK con risvolti sociali di modesto (secondo me) divertimento. In Machan alcuni srilankesi che non ce la fanno a entrare clandestinamente in Europa, saputo che la Germania ospiterà la loro nazionale di pallamano, si improvvisano giocatori di questo sport di cui fino ad allora non conoscevano neppure l’esistenza. Ispirato a un fatto vero. Un altro film sui migranti, solo che è la chiave della commedia all’inglese a non funzionare molto bene.
Fur – Un ritratto immaginario di Diane Arbus, Cielo, ore 21,15.
La bella e la bestia di Christophe Gans, Canale 5, ore 21,21.
Diverso da chi?, Nove, ore 21,25.
Tentativo italiano abbastanza riuscito di fare una commedia sul gaysmo all’altezza di quelle internazionali. Senza cioè quei vetusti cliché italici e andando finalmente oltre l’eterno dramma-dilemma “lo dico o non lo dico a mamma e papà che sono gay?”, che per esempio si ritrova ancora in Mine vaganti di Ozpetek. Qui il protagonista, un buon Luca Argentero, è uno di quegli omosessuali pacificati ed omologati del giorno d’oggi che vivono col compagno nell’approvazione generale, compresa quella delle rispettive famiglie. Una coppiettina perbene e carinissima, perfino noiosa. Lui, Argentero, si butta in politica senza nascondere la gaytudine anzi facendone un punto di forza, imparando da esempi stranieri tipo il sindaco di Parigi Delanoë e anticipando il boom di Nichi Vendola. Tutto funziona finchè un’amica-nemica politica, la bacchettona Claudia Gerini, non si innamorerà di lui. E lui di lei. Commedia degli equivoci ben scritta dal bravo Fabio Bonifacci (lo stesso di Amore, bugie e calcetto e Si può fare) che a un certo punto se ne frega del politically correct e ribalta tutto facendo innamorare il gay di una donna. Non solo, sarà costretto a nascondere il suo amore eterosessuale a tutti, perfino alla famiglia e agli elettori, in un rovesciamento radicale e paradossale che non sarebbe dispiaciuto a Lubitsch. Che Bonifacci tenga d’occhio l’esprit viennese e la Mitteleuropa, quella che inviò a Hollywood non solo Lubitsch ma anche Wilder e von Stroheim, lo si capisce anche dalla scelta di Trieste come location della storia. Solo che il film cade nella parte finale dove, non sapendo più che pesci pigliare, cerca di accontentare tutti. Peccato. Il regista Umberto Carteni se la cava dignitosamente, la Gerini eccede un po’. Il migliore è Filppo Nigro, il fidanzato tradito di Argentero. Però avercene di commedie così da noi.
Il tempio di fuoco di J. Lee Thompson, Spike, ore 21,30.
Archeo-avventuroso del 1986 con la star del bicipite Chuck Norris che con Lou Gossett Jr. (il sergentaccio di) forma una coppia fracassona in cerca di un tesoro sepolto sotto un tempio azteco. B-movie che non pretende di essere altro che ricicla gli spielberghismi di Indiana Jones in chiave bassa e povera. Ma attenzione, alla regia c’è il glorioso veterano J. Lee Thompson di I cannoni di Navarone e Il promontorio della paura. Respect!
Dorian Gray, Rai 2, ore 22,57.
Quinto potere di Sidney Lumet, 7Gold, ore 23,30.
Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini di Rebecca Miller, Paramount Channel, ore 0,00.
Fatti di gente perbene di Mauro Bolognini, Rai Movie, ore 0,35.
Lock & Stock di Guy Ritchie, Cine Sony, ore 0,45.
La banda di Erin Kolirin, Rai 2, ore 1,10.