Giovani si diventa (While We Were Young) di Noah Baumbach. La5, ore 21,10, domenica 14 luglio 2019.
Che fine ha fatto Noah Baumbach? Dopo il quasi-flop a Cannes 2017 di The Meyerowitz Stories – assai discussa produzione Neflix – di lui non si sono più avute notizie ed è un peccato (non è che Netflix non faccia bene agli autori? perché a quel Cannes si videro, sempre prodotto dagli onnipotenti netflixiani, non solo i Meyerowitz, pure il peggior Bong Joon-ho degli ultimi anni, Okja). Ci manca quel suo cinema così suo, al giusto punto di acredine e intersezione tra Woody Allen e Wes Anderson, ci manca la sua autoflagellazione di marca yiddish newyorkese benché dissimulata sotto modaiolismi già hipsterici. Allpora rivediamoci Giovani si diventa, solito brutto, banalizzante titolo italiano di un film (del 2014) che in origine fa While We’re Young. Film che dietro la maschera della commedia nasconde il suo nocciolo duro di referto di una guerra tra generazioni, di una feroce, darwiniana lotta di sopraffazione benché condotta con i guanti bianchi della classe intellettuale. La coppia quarantenne-quasi cinquantenne composta da Josh e Cornelia (Ben Stiller e Naomi Watts) è intrappolata in contaddizioni mai risolte, lui documentarista da anni alle prese con un film che non riesce a concludere, lei in perenne attesa di un figlio mai arrivato. Ma l’ossessione del tempo che scappa via, inafferrabile, si attenua allorché concoscono una coppia più giovane in cui si rispecchiano e si illudono di ritruvare un pezzo del proprio assato, delle proprie speranze. Jamie e Darby sono gioiosamente anarchici e irresponsabili, cavalcano la vita con la levità del surfer sulle onde, vivono in una bolla predigitale fatta di vecchi vinili e giradischi e polaroid. Lui è, come Josh documetarista, o almeno aspirante tale, lei gelataia alternativissima. Ma questo quadro perfetto di una vita, anzi di due vite allineate all’estetica e utopia hipster nasconde inrealtà la ferocia e i denti aguzzi delle belve. Tutto secondo i modi del cinema di Naymbach, dialoghi acuminati e witty, dandismi a mscondere ogni tentazione o deriva smaccatamente sentimentale, caratteri di una New York fucina e bacino delle famigerate nuove tendenze. Ma i fantasmi che percorrono questo film sono minacciosi, anzi spaventosissimi. Il terrore di invecchiare, l’ossessione della giovinezza perpetua, la guerra senza pietà tra le generazioni, l’alienazione e pietrificazione di ogni inter-relazione umana, il totem della riuscita e del successo a qualsiasi prezzo. E non sono solo mastrbazioni intelettuali il coinfrinto-scontro tra i documentaristi de film (in tre, oerchéc’è anche il suocero di Josh) su quanto si debba essere fedeli al reale e quanto di possa tradirlo. Film amarissimo e lucido fino alla spietatezza. A Ben Stiller e Naomi Watts si contrappongono Adam Driver e Amanda Seyfried. Con se rifordo bene anche un ruolo per Brady Corbet, il giovane e talentuosissimo regista di Infanzia di un leader e Vox Lux (visto l’anno scorso a Venezia e mai arrivato nelle nostre sale, purtroppo).