El Reino (Il regno) di Rodrigo Sorogoyen. Proiettato per i Lux Days al cinema Beltrade di Milano giovedì 9 gennaio, ore 21:00. Ingresso libero. Meglio scrivere a prenota@cinemabeltrade.net per garantirsi un posto.
Tradizione cinefila consolidata, quella di proiettare ogni anno al Beltrade di Milano i tre finalisti del Lux, il premio assegnato dal parlamento europeo a un film di produzione continentale che, trattando di temi sociali e problemi politici di interesse comtinentale, contribuisca alla costruzione dell’identità europea. Finalisti che grazie al Lux vengono poi distribuiti in tutti gli stati dell’unione e sottotitolati nelle sue 24 lingue ufficiali.
Dopo la presentazione lo scorso 19 dicembre del primo titolo della triade, lo svedese Cold Case Hammarskjöld (una notevole sorpresa: non solo per la riesumazione di uno degli enigmi del secondo Novecento, la morte del segretario Onu Hammarskjöld, ma per come ridiscute lo stesso statuto del cinema documentaristico), giovedì 9 gennaio tocca allo spagnolo El Reino, Il regno, del trentottottenne talentuosissimo, Rodrigo Sorogoyen: nome da tenere d’occhio per il cinema di questi anni Venti che vanno a cominciare. Un film che mei modi del thriller più teso e minaccioso confronta con una delle malattie (inguaribili?) della politica oggi, la corruzione diffusa. Si immagina – ma i riferimenti alle cronaca e alla storia sia spagnola che europea sono corposi – che un uomo di partito in vertiginosa ascesa si ritrovi coinvolto in uno scandalo di mazzette e tangenti. Dovrà vedersela con l’opinine pubblica inferocita e i media, ma ancora di più con i suoi stessi compagni che cercano di incastrarlo. E sarà una complicata partita a scacchi per salvare la reputazione e forse la pelle. Come molti dei cineasti di nuova generazione Sorogoyen abbatte i coifini tra cinema autoriale e di genere, procede qui a una classica denuncia da glorioso cinema civile di una volta (si pensi a Francesco Rosi, Elio Petri, Damiano Damiani) immergendola però nei climi del noir e nei ritmi vertiginosi dell’action. Rouscendo a fare del suo Il regno un racconto sulla corruzione e lo sfacelo dell’etica e, insieme, la storia di un uomo solo contro tutti, nemici visibili e invisibili. Scritto da Sorogoyen – che alla scorsa Mostra di Venezia ha portato nella sezione Orizzonti l’acclamatissimo Madre – con la sua co-sceneggiatrice abituale Isabel Peña.
Dimenticavo: al Beltrade ci sarò io a introdurre il film. A presto allora.