Bright Star, Tv 2000, ore 21:16. Venerdì 10 gennaio 2020.
L’ultimo film conosciuto di Jane Campion, all’altezza della sua stagione migliore. La gran regista neozelandese dei lontani Lezioni di piano e Sweetie ritorna al cuo cinema sentimentale-muscolare (Campion tratta le passioni con approccio energetico e virile, senza sdilinquimenti e smancerie) e fa centro. Sotto la maschera del biopic e del period movie – il film racconta amore e malattia del poeta Keats, e di colei che lo amò irresistibilmente, Fanny Brawne – Bright Star ci mostra ancora una volta le difficili geometrie del rapporto a due, mai sereno e appagante nemmeno quando ci sia come qui passione reciproca. Ostacoli sociali e soprattutto economici si ergone contro John Keats e la sua Fanny, e finirà come è facile immaginare. Ma il film è anche, forse inconsapevolmente, uno sguardo buttato sulla malattia narcistisca della celebrità di cui è vittima l’angelo caduto Keats, già prefigurando molti destini di oggi, soprattutto di certe rockstar (da Jim Morrison a Kurt Cobain). Abbie Cornish è una rivelazione come Fanny, Ben Whishaw ha il fisico giusto del poeta romantico (e della rockstar). Lei l’abbiamo ritrovata in W.E. di Madonna e in 7 psicopatici, lui in Skyfall, Cloud Atlas, Mary Poppins. (Leggi la recensione estesa di questo blog di Bright Star)
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