Film stanotte in tv: RACCONTI ROMANI di Gianni Franciolini (anche su RaiPlay e YouTube) – mercoledì 15 aprile 2020 lo

Racconti romani di Gianni Franciolini, Rai Movie, ore 2:05. Anche su YouTube in Film & Clips. Anche su RaiPlay.
Cinema italiano minore? Vogliamo scherzare? Basta dare un’occhiata ai credits di questo Racconti romani, anno 1956, per rendersi conto di cosa fosse certo nostro cinema che sapeva essere popolare e insieme meravigliosamente scritto-girato-recitato, in un’unione-confusione di alto e basso che non si sarebbe più ripetuta da allora: lo script porta le firme di quei geni di Age & Scarpelli, e accanto ai loro ecco i nomi di Alberto Moravia (dai cui Racconti romani è tratto il film), di Francesco Rosi, di Sergio Amidei, padre di tutti i migliori sceneggiatori dal dopogerra in poi. Scenografia di Beni Montresor. Dietro la macchina da presa Gianni Franciolini, oggi pressoché dimenticato, eppure con un posto stabile negli Annales del cinema come uno dei fondatori, con il suo Fari nella nebbia, del neorealismo. Inno a Roma e alla romanità, celebrazione per via indiretta di una città-meraviglia non ancora corrosa dal traffico e dal turismo di massa. Una storia che sconfina in quel neorealismo light, detto neorealismo rosa, che registra sì la vita del popolo uscito dalla guerra ma senza ambizioni di denuncia sociale, piuttosto virando verso la commedia, il sorriso, anche la risata plebea. Quattro amici, con in testa Alvaro, appena uscito di galera, si sbattono per la città praticando molto divertendosi e divertendo l’arte di arrangiarsi e sognando se non la ricchezza almeno il benessere. Ne tenteranno di ogni, raggiri, truffe, astuzie, per cavare un po’ di lire. Il pretesto per mettere a fuoco quadri e ritratti di un’Italia povera ma bellissima che di lì a qualche anno sprofonderà nella mutazione antropologica tanto deprecata da Pasolini. E che cast. Maurizio Arena e Antonio Cifariello, icone di una virilità popolare oggi perduta, più Franco Fabrizi, Totò, Vittorio De Sica, Silvana Pampanini, Giovanna Ralli. Che tempi, signora mia. Che cinema.