Film da non perdere stasera in tv: NEMESI di Walter Hill (ven. 17 aprile 2020, tv in chiaro)

Nemesi (The Assignment) di Walter Hill, Rai 4, ore 21:19. Venerdì 17 aprile 2020.
Folle, liberissimo, notevole ritorno al cinema –  correva l’anno 2016 – di un signore dell’action nella sua più estrema stilizzazione come Walter Hill. Per intenderci: I guerrieri della notte, Driver, I guerrieri della palude silenziosa. Un regista rimasto lontano dal suo e nostro cinema per l’inesorabile evoluzione (involuzione?) intervenuta nel medium e nel pubblico. Nemesi è un B-movie meravigliosamente inattuale nella sua semplicità (rozzezza?) e orgoglioso di esserlo, che non nasconde anzi esibisce come un fregio araldico l’evidente scarsità di budget (solo tre milioni di dollari, messi a disposizione da un produttore francese giacché negli Usa Walter Hill non era e non è più un nome bankable). Un plot ridotto alle sue svolte funzionali e necessarie senza perdersi in superflui sentieri laterali, che mira al proprio scopo senza mai deflettere. Tratto da una graphic novel realizzata dallo stesso Hill dopo anni di meditazioni su un soggetto che non riusciva a trovare un produttore. Dunque: una chirurga cattivissima, al limite del classico mad doctor, riesce a mettere le mani sul criminale che gli ha ammazzato tempo prima il fratello tossico, e sarà vendetta. E la vendetta è trasformare quell’uomo in una donna, in un intervento di riassegnazione di genere. Ma Frank, pur scopertosi donna, non abbandonerà la sua precedente, naturale?, aggressività macha e a sua volta cercherà la contro-vendetta nei confronti dell’ignobile chirurga. Inquietantissimo, perché Walter Hill, cavalcando a modo suo (e però con segrete e sorprendenti affinità con il Pedro Almodovar di La pelle che abito) i rivolgimenti apportati dalla gender culture ci suggerisce che se il corpo è plastico e mutante lo è assai meno l’interiorità, quella cosa che possiamo anche chiamare anima. Bellissimo, visionario e audace, ovviamente trascurato, anzi massacrato, negli Stati Uniti e altrove. Con però un manipolo di entusiasti a salutarlo come opera indispensabile. Michelle Rodriguez è il transgender Frank, Sigourney Weaver la cattiva chirurga.

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