La notte brava del soldato Jonathan di Don Siegel, Rete 4, oe 23:31. Sabato 30 maggio 2020.
Remakizzatio da Sofia Coppola nel 2018 come L’inganno (The Beguuiled). E però questo La notte brava del soldato Jonathan, the original (correva l’anno 1971), resta leggendario e irraggiungibile. Amatissimo dai cinefili, anche se (o forse proprio perché) a suo tempo fu un flop al box-office. Film costruito da e su una coppia d’acciaio, in ogni senso: il muscolare Don Siegel alla regia, e come protagonista un giovane Clint Eastwood appena tornato in America dagli spaghetti-western. Film anomalo per entrambi. Non si tratta di western né di action, ma di un thriller psicologico con abbondanti innesti mélo ambientato in un collegio femminile durante la Guerra di Secessione. Clint è un soldatino nordista ferito trovato tra le foglie marce del sottobosco e soccorso dalle ragazze. Ma è troppo bello e troppo sexy per non turbare i fragili equilibri del collegio: intorno al suo corpo da curare si innescheranno passioni segrete e gelosie che sfoceranno in un imprevedibile finale. Morbosità e torrido erotismo sudista alla Tennessee Williams, però trattati da un regista macho come Siegel, e questo rende La notte brava del soldato Jonathan un raro, irripetibile oggetto filmico. E un magnifico esemplare di cinema della crudeltà, ancora più prezioso perché dell tutto inatteso. Attenzione, c’è la grandissima Geraldine Page nella parte dell’ape regina, o se preferite della madre suoperiora, che nel remake sofiacoppoliano sarà di Nicole Kidman. Film, intendo l’originale di Siegel-Eastwood, di evidente e neanche così sottile misoginia, che niente concede alla retorica così trionfante oggi del femminile salvifico, qui visto e temuto piuttosto quale elemento tenebroso e masimamente pericoloso.
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