Film da non perdere stasera in tv: MATADOR di Pedro Almodóvar (ven. 26 marzo 2021)

Matador di Pedro Almodovar, Cielo, ore 23:20. Venerdì 26 marzo 2021.tumblr_ls16g2wehg1qdf3xzo3_1280

movie-matador-pedro-almodovar-1986-www.lylybye.blogspot.com_46Uno dei grandi film del primo Almodóvar, quello selvaggio, esplosivo eppure rigoroso degli anni Ottanta, non ancora monumentalizzato e istituzionalizzato quale faccia, bandiera, simbolo ufficiale della Nuova (ora invecchiata) Spagna movidesca e post-franchista. L’Almodovar migliore e quello che amo di più. Matador, del 1986, è forse il suo film più bello di sempre insieme al capolavorissimo La legge del desiderio,il film in cui l’Eros fuori controllo – elemento così centrale per il regista – sbatte contro il suo antagonista, e opposto speculare, Thanatos. Già mettere al centro della narrazione un torero è non solo un richiamo a una tradizione nazionale, a un tratto dell’antropologia spagnola, ma l’evocare una cerimonia del sangue e della morte attraverso il suo sacerdote-celebrante. Diego è un matador ritiratosi dopo una ferita nell’arena con il vizio segreto e perverso degli snuff movies. Arriva da lui per apprendere la tauromachia Angel, un ragazzo oppresso da una madre tirannica dell’Opus Dei (ah, l’anticlericalismo iberico e buñueliano!) che attraverso quelle lezioni vorrebbe rinsaldare la sua precaria identità virile. Soffre di impotenza, e sarà questo a salvare una ragazza quando lui tenterà di stuprarla. Arrestato, Angel si autoaccusa di una serie di delitti di cui in realtà è innocente. Tutto si salderà in un nodo drammatico dai risvolti gialli e assai hitchcockiani (mica per niente Angel soffre di vertigini, come il Jimmy Stewart di La donna che visse due volte). Almodóvar compone un film rigoroso come un teorema, dove la tesi da dimostrare, e dimostrata, è che il piacere e la sofferenza sono parenti stretti, alleati inestricabili. Matador è anche, da parte sua, un’immersione e un attraversamento dell’anima spagnola e delle sue pulsioni profonde incarnate nel rito feroce e insieme composto, prosciugato, della corrida. Un film quasi astratto, dove il fiammeggiare del melodramma viene subito spento nell’approccio glaciale ai personaggi e al racconto. Con Antonio Banderas (parecchio prima di Hollywood), Assumpta Serna e Nacho Martinez. Carmen Maura, allora attrice feticcio del regista, è la psicanalista che si prende in cura il tormentato Angel.

Questa voce è stata pubblicata in cinema, Container, film, film in tv e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.