Sedotta e abbandonata di Pietro Germi (1964). Rai Storia, ore 21:10, sabato 8 maggio 2021. Anche su RaiPlay.
Pietro Germi dopo Divorzio all’italiana torna nel ’64 in Sicilia per un’altra commedia grottesca e furente delle sue. Oggetto: una ragazza che resta incinta con conseguente terremoto familiare e susseguente ricerca della strategia migliore per salvare la situazione. Con una fantastica Stefania Sandrelli e un allora quasi esordiente Lando Buzzanca. Grande profusione di stereotipi etnici, che alla sensibilità politicaly correct di oggi fanno sembrare Sedotta e abbandonata un po’ razzista (pardon, territorialmente discriminante). Ma il cinema italiano di allora se ne fregava di certe cautele, anche per questo produceva grandi film. A rivederlo oggi Sedotta e abbandonata stupisce per l’inaudita carica di indignazione immessa da Germi in questa sua ennesima denuncia dei ‘medioevalismi’ e ‘arretratezze’ mediterranee (qui il bersaglio grosso è la subcultura dell’onore), una carica e un eccesso che lo distinguono dai pur perfidissimi Risi e Monicelli coevi e lo scaglia in una dimensione che non è più quella commedia all’italiana, piuttosto della satira cupa, dell’espressionismo. Presentato a Cannes dove Saro Urzì – qui è il travolgente padre-patriarca della sedotta e incinta da sistemareo – si prese il premio come migliore attore.
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